TUTTO MA PROPRIO TUTTO SU SORDI MA NON CHIAMATELO L’”ALBERTONE NAZIONALE”

Dopo questo libro sarà impossibile scriverne altri su Alberto Sordi”. Così il direttore del Bif&st Felice Laudadio introducendo l’incontro pomeridiano di venerdì 28 agosto al Teatro Margherita con l’autore di “Alberto Sordi” (Edizioni Sabinae), Alberto Anile.

A lui” ha proseguito Laudadio “avevamo innanzitutto chiesto di realizzare un numero monografico della rivista Bianco e Nero, dandogli accesso alla mole di materiale dell’archivio personale dell’attore custodito dal Centro Sperimentale di Cinematografia. Tale è stata la qualità del suo lavoro per ‘Sordi segreto’ che, in seguito, gli abbiamo chiesto di approfondire altri aspetti della vita e della carriera di Sordi e ne è nato così, in 7 mesi, quello che considero il libro definitivo sull’attore”.

Io scrivo i libri che mi piacerebbe leggere”, ha esordito Alberto Anilenel rispetto di quella tradizione anglosassone per cui le biografie non sono solo semplici biografie e la saggistica non è solo saggistica.”

Entrando nel vivo del tema del libro, Anile ha tenuto a “sfatare quella leggenda per cui Sordi sia diventato, ad un certo punto, l’Albertone nazionale, l’italiano qualunque, quello in cui tutti si possono specchiare. Io non mi sono mai specchiato in lui. Secondo me, i film nei quali lui è più grande sono quelli in cui è più cattivo, corrivo, protagonista di situazioni limite. La colpa di questo equivoco risiede probabilmente anche in quella serie da lui voluta, ‘Storia di un italiano’”.

David Grieco ha ricordato di quando invitò Sordi, in piena epoca di contestazione, a tenere un seminario all’università sul mestiere dell’attore. “Fu molto serio nel raccontare il calvario della sua gavetta, senza mai cercare di procurarsi le risate degli studenti. ‘Vorrei essere per voi un esempio di perseveranza’, disse”.

Il bello di questo libro” ha commentato Marco Spagnoliè che non c’è nessuna componente agiografica”.

C’è invece una grande quantità di storie e di racconti” ha aggiunto Fabio Ferzettiche tengono insieme il dato storico, quello sociale e quello psicologico, film dopo film e anno dopo anno”.

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